La magnetoterapia cemp in caso di fratture
Il termine frattura indica l’interruzione della continuità di un osso. Essa può essere di origine :
- traumatica
- patologica
- chirurgica.
Nel primo caso, l’intensità della sollecitazione esterna supera i limiti della normale resistenza ossea.
Nel secondo caso è la diminuita resistenza dell’osso (osteoporosi, metastasi, cisti etc…) il fattore responsabile della frattura;
Nel terzo caso l’interruzione viene provocata a scopo terapeutico per correggere, ad esempio, una deformità scheletrica.
Le fratture vengono classificate in diversi modi
In base all’integrità della cute che riveste l’osso interessato dal processo traumatico, si distinguono in:
- fratture chiuse e fratture esposte; in rapporto al numero delle interruzioni scheletriche che interessano uno stesso segmento si distinguono fratture unifocali (un solo focolaio di frattura), fratture bifocali e trifocali; in base alla zona di interesse si distinguono fratture diafisarie, metafisarie o epifisarie.
Quadro clinico
Trattamento Medico
Trattamento con magnetoterapia
Questa, infatti, è particolarmente indicata in tutte le patologie caratterizzate da dolore e infiammazione e per la stimolazione della formazione del callo osseo. Generalmente, va usata circa 6-8 ore a seduta e, in base alle indicazioni del medico, la terapia può durare da un minimo di 1 settimane fino a 5-6 mesi nei ritardi di consolidazione. Per favorire la formazione di callo osseo dopo una frattura o intervento chirurgico, la durata minima di ogni seduta giornaliera è di 2 ore consecutive e varia a seconda delle dimensioni dell’arto.
Avviso: Contattare sempre il proprio medico prima di intraprendere qualsiasi cura